La lotta all’evasione, nel 2020, sarà ancora più stringente rispetto al 2019.
Da 29 gennaio, con il recepimento della direttiva europea Dac 6, ci accingiamo a diventare sempre più uno Stato di sorveglianza fiscale continua. Inizia così una la stagione delle spie - una stagione all’insegna dei controlli e verifiche su qualsiasi tipo di contribuente.
Cosa prevede la nuova direttiva?
La lotta al nero è diventata prioritaria per l’Italia nel 2020 tantè che al Fisco gli sono stati conferiti pieni poteri. Potrà spiare tutti i conti correnti, i movimenti e i pagamenti senza freni.
Come se non bastasse, le norme che entreranno in vigore nel giro di pochi giorni, obbligheranno il contribuente a denunciare alle autorità fiscali, Agenzia delle Entrate in primis, tutte le situzione che possono tramutarsi in fenomeni di evasione fiscale.
Hai capito bene, sei tu che, se vedi fare il furbo a qualcun’altro, devi andare dall’Agenzia delle Entrate e dirgli: “buongiorno, c’è Tizio che non paga l’imposta sulla pubblicità”.
In passato, altre direttive avevano ristretto il cerchio dei furbetti costringendoli a pagare quanto avevano evaso. Ora, però, la strada sembra essere spianata per controlli sempre più stringenti che, invece di creare un rapporto amichevole col Fisco, lo renderanno sempre più ostile.
E chi non fa la spia cosa rischia?
Non solo ti costringono a fare la spia ma vieni pure punito se vedi e non segnali.
Si, hai capito bene!
Per incentivare a fare le spie sono stati previste anche delle sanzioni pesanti. Se ti rifiuti di segnalare un fenomeno a rischio evasione, probabilmente, rischierai una multa salatissima che va da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 21.000 euro.
Cifre fuori da ogni logica che metteranno ko qualsiasi contribuente.
Ma la voglia di liquidità del Fisco si fermerà qui? Non credo proprio: prevede una direttiva ancora più stringente e con multe ancora più salate. Praticamente, invece di concentrarti a fare impresa a far crescere la tua attività, devi guardarti attorno per non finire schiacciato dal peso dei controlli, dal sospetto e da uno Stato che è pronto a bastonarti solo per fare cassa.
E poi c’è chi non viene bastonato e nemmeno controllato: evade e se ne frega! Lo Stato sta solo a guardare o, al massimo, tratta con l’evasore e si fa pagare solo un minimo dell’imposta evasa.
E poi c’è chi fa quello che vuole e lo Stato non vede
È o non è l’ennesimo sopruso ai danni delle piccole imprese che vivono e lavorano onestamente? Ti pare una cosa normale? Sono situazione da Paesi normali?
Eppure ti costringeranno a fare la spia quando chi evade se ne frega e continuerà a farlo.
Si! Perché ti costringono a spiare solo ed elusivamente le piccole attività: i controlli vengono fatti solo su loro, mica sulle multinazionali (i veri evasori di questo paese)?
Non ultimo il caso di Spotify, il colosso della musica in streaming, nel mirino del Fisco per avere ricavi pari a 9 milioni di euro e aver pagato in Italia appena 69.000 euro.
Si, 69.000 euro cifra che una piccola impresa paga su un modestissimo utile che non arriva nemmeno a 200.000 euro
L’evasione è il male, e su questo non ho alcun dubbio, ma perché prendersela sempre con i più deboli?
Guarda, le tasse sono elevate e pensare di usare l’evasione per pagare meno tasse come un dispetto perché le multinazionali pagano di meno è una scelta sbagliatissima e alla quale ti pentirai amaramente.
Lo so che sei tartassato dalle tasse però non devi evadere: fai un male a te, alla tua impresa e alla tua famiglia. Basta studiare la normativa, perché tra le varie norme, anche se lo Stato vuole fare il rubo con te, ci sono delle strategie che puoi utilizzare a tuo vantaggio.
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