Vista la pressione fiscale alle stelle, qual è il metodo più utilizzato per pagare meno tasse in Italia?
Tempo fa avevo indetto un sondaggio sulla pagina Facebook di Escapologia Fiscale e molti di voi avevano risposto che è meglio utilizzare i segreti del mio corso piuttosto che rischiare di finire in condanne pesanti ed anche penali.
Altri invece, anche se in minima parte, hanno dato delle risposte che, sinceramente, non mi sarei mai aspettato. La gente pensa ancora che, vista la pressione fiscale alle stelle, è giusto fare un dispetto allo Stato e non pagare le tasse.
Sbagliato!
2 le pratiche sbagliate più utilizzate
Per pagare meno tasse, le pratiche, anche se sbagliate, sempre più consolidate sono due:
Se non ti sei ancora reso conto, questi due comportamenti sono assolutamenti illeciti e punibili. Pensa, magari risparmi ora, ma se vieni beccato? Bella domanda!
Se per le fatture false rischi da 6 mesi a 6 anni, per ricavi in nero, la situazione è diversa.
Adesso vedrai il perchè. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, stabilisce infatti che, i ricavi in nero, non sempre sono soggette a condanna per illecito.
Quando sono oggetto di condanna?
La sentenza vuole che, se hai ricavi in nero, occorre che l’Amministrazione finanziaria dimostri che quei ricavi derivano da un’attività esercitata in nero.
Ciò cosa significa? La sola presunzione non basta. L’Amministrazione finanziaria non può ipotizzare sulla base di un calcolo presunto delle vendite e poi condannare, ma deve essere certa che quei ricavi siano fittizi.
Il Fisco, infatti, era arrivato a condannare un contribuente, poi prosciolto dalla sentenza della Corte di Cassazione, perché, tenuto conto dell’attività svolta, gli è stato fatto un calcolo presunto delle vendite.
Dal calcolo è emerso che, il contribuente, ha superato la soglia di punibilità pari a 50 mila Euro. Conseguentemente scattava la pena.
A smontare tutto sono stati i giudici della Corte di Cassazione, i quali affermano che: se ci sono realmente ricavi in nero, devono essere valutati dal giudice, mediante l’utilizzo di altri fattori ed elementi chiavi utili a provare con certezza l’evasione fiscale, non basandosi solo su calcoli presunti.
Occorre, per essere condannati di evasione fiscale che, i giudici, attraverso elementi certi, non ipotizzano, perché il calcolo fornito dall’Amministrazione deve dare solo un indirizzo della strada da seguire, ma accertano di fatto che il contribuente:
- abbia lavorato in nero;
- e deve superare la soglia di punibilità pari a 50mila Euro.
Quindi, capisci bene che, se hai ricavi in nero, vieni condannato solo se ciò che hai commesso viene accertato e, conseguentemente, superi la predetta soglia. Ma alla luce di tutto ciò, non ti sto dicendo che se hai ricavi sotto quella soglia la passi liscia, perché il Fisco se ti mette gli occhi addosso, poi non te le toglie più.
Bene, ora che la Corte di Cassazione ci ha chiarito ancora una volta la questione, hai capito quando vieni condannato. Ora quello che ti chiedo è: “perché rischiare di cadere in questa trappola, quando puoi tranquillamente pagare meno tasse applicando strategie fiscalmente inattaccabili?”
Siccome per il Fisco è molto facile condannare, non cadere nella trappola del lavoro nero, utilizza i #59 segreti del mio corso di Escapologia: paghi di meno, paghi il giusto e vivi meglio! Scarica il corso da qui.