Le spese che l'amministratore di una società sostiene durante una trasferta, o quando si sposta per lavoro, rappresentano un costo deducibile per l'azienda. Come per la maggior parte dei costi deducibili, anche questi hanno dei limiti di deducibilità che sono disciplinati dal TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi) all’articolo 95 comma 3.
Quello che non devi fare
Molto spesso si fa un cattivo uso dei rimborsi di trasferta tanto da far drizzare le orecchie all’Agenzia delle Entrate. Infatti, è capitato di vedere “imprenditori smaliziati” che sono stati in grado di inserire nella loro contabilità una quantità così alta di note spese per il rimborso delle trasferte che, la somma di quanto speso in alberghi e ristoranti ed aerei, superava di 10 volte il compenso da amministratore!
Supponiamo che il compenso erogato ad un amministratore sia pari a 2mila Euro al mese. Può essere mai plausibile che le spese di trasferta raggiungano quota 20mila Euro? Ovvio che no!
E la cosa bella di tutto ciò, sai qual è? Che tutti questi costi venivano inseriti in contabilità senza neanche le opportune ricevute fiscali. Non solo andavano ben oltre la soglia di rimborso, ma erano prive di giustificativo, perchè o non chiedevano la ricevuta o (molto probabilmente) la smarrivano prima di tornare a casa
Sai in cosa sfocia questo genere di comportamento? FRODE FISCALE!
Tralasciamo gli abusi: ecco, invece, cosa devi fare!
A differenza degli smaliziati, quello che noi definiamo “imprenditori disinibiti”, invece, utilizzano la nota spese per le trasferte giustificando ogni spostamento come uno spostamento per motivi di lavoro.
Può sembrare strano, ma vista la costante evoluzione del mercato, l’attività di imprenditore non ha più un orario.
Effettivamente un imprenditore non è mai fuori dall'orario di lavoro. Gli capita, in qualsiasi momento del giorno o della settimana, di incontrare clienti, fornitori, soci o business partner anche di sabato, di domenica o sotto le festività.
I dettagli fanno sempre la differenza
Vista l’importanza dei rimborsi di trasferta, la lente del Fisco è sempre vigile, soprattutto, come dicevamo, quando si fa un uno spropositato.
Oltre a tutti i giustificativi contabili (scontrini e ricevute spillati sul retro) per il corretto approccio e utilizzo dei rimborsi è molto importante predisporre una nota spese dove inserire dettagliatamente il motivo della trasferta, la data in cui è stata fatta ed altri particolari che possono aiutarci a non cadere nella frode.
Può bastare così?
No, perché oltre al corretto approccio e alla preparazione di un’impeccabile nota spese di trasferta aggiungiamo un dettaglio poco considerato, ma di notevole importanza.
Si tratta di un qualcosa che può sembrare una banale piccolezza che potrai trovare all’interno del #segreto15 del mio corso che puoi Scaricare da qui e che pochissimi conoscono o soprattutto sfruttano.
Per concludere, infine, tenete in considerazione che questi rimborsi non valgono solo per gli amministratori, ma anche per i dipendenti dell’azienda e possono tornare molto utili per riconoscere loro dei piccoli bonus extra senza subire la tagliola del cuneo fiscale.