Nella trasmissione televisiva Le Iene in onda su Italia 1, è andato in onda un mio intervento per spiegare come con 5 semplici mosse, un’imprenditrice avrebbe potuto risparmiare oltre il 30% di Tasse rispetto a quelle che aveva versato. Tralascio quasi tutto ciò che è stato detto perché il video è di dominio pubblico e puoi vederlo quando vuoi (anzi, se non l’hai visto eccolo ). Mi vorrei però soffermare su quanto affermato dall’ottimo dirigente della Direzione Accertamenti Fiscali dell’Agenzia delle Entrate nel suo altrettanto ottimo intervento a difesa della verità.
Il dirigente dell’AdE ha affermato che “pagare meno tasse è un diritto sancito e garantito dalla Costituzione Italiana”. Questa vicenda si è accavallata con il voto Referendario del 4 Dicembre, che vedeva i sostenitori del si e del no contrapporsi sulla modifica del titolo V della Costituzione. Forse avrebbe vinto il si se al posto di cercare di modificare quel punto, i promotori di tale cambiamento morale e civile dell’Italia avrebbero lottato per una chiarificazione dell’articolo 53 della Costituzione Italiana.
Per chiarezza cito l’art. 53 della Costituzione italiana:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Dunque si parla di due punti fondamentali:
- Capacità contributiva personale
- Progressività
Capacità contributiva
Leggendo l’articolo 53 della Costituzione in materia di capacità contributiva non c’è spazio ad errore. Il sistema Fiscale Italiano è fondato su un meccanismo di prelievo fiscale delle tasse dirette che vede aumentare il prelievo di imposte progressivamente al crescere del reddito. Senza la dicitura Capacità Contributiva probabilmente nessun cittadino avrebbe l’obbligo di pagare le tasse, e dunque è una cosa giusta.
Progressività
La progressività deriva dall’aumento del prelievo fiscale all’aumentare del reddito. Leggendo l’articolo 53 della Costituzione Italiana anche in questo caso, tutto sembra portare alla condizione che pagare meno tasse (pagarle equamente), sia un diritto sancito dalla Costituzione.
L’equità è davvero equa?
Leggendo quanto scritto il 23 maggio 1947 dall’On. Salvatore Scoca, noto giurista e vero promotore della progressività fiscale, si vede chiaramente come egli abbia sollevato per primo “enormi perplessità in materia di equità sociale in tema di prelievo fiscale”.
L’Onorevole Scosa individuando nella composizione del prelievo fiscale di tasse dirette e tasse indirette, affermò che: …Se poi consideriamo che più dei tributi diretti rendono i tributi indiretti e questi attuano una progressione a rovescio, in quanto, essendo stabiliti prevalentemente sui consumi, gravano maggiormente sulle classi meno abbienti, si vede come in effetti la distribuzione del carico tributario avvenga non già in senso progressivo e neppure in misura proporzionale, ma in senso regressivo il che costituisce una grave ingiustizia sociale, che va eliminata, con una meditata e seria riforma tributaria. (tratto da Riformismo alla prova ieri e oggi. La "grande riforma" tributaria di Paolo Favilli).
Praticamente…
Sia un ricco che un povero consumano mediamente le stesse quantità di pane, pasta ed abiti ed in generale di ogni altro bene essenziale. Di conseguenza un contribuente con a disposizione un reddito inferiore, paga la stessa percentuale di chi ha una capacità contributiva più alta e dunque visto che le tasse indirette secondo uno dei padri della Costituzione Italiana sono quelle che offrono il maggior gettito fiscale, come si fa ad affermare che le tasse pagate sono progressive ed eque?
L’IVA è dunque Incostituzionale?
Una delle imposte che maggiormente grava direttamente sul consumatore è l’IVA. Fino a pochi anni fa, quando tutto andava per il meglio nessuno si è mai posto il problema. L’IVA potrebbe essere considerata una tassa regressiva, perché grava allo stesso modo su qualunque contribuente indipendentemente dalla sua capacità contributiva. L’IVA è dunque un’imposta “regressiva”?
Abbiamo letto cosa dice la Costituzione, come in effetti i padri costituenti hanno individuato un errore nel concetto di progressività e voglio ribadire il concetto cercando di farti immedesimare, che tu riesca a guadagnare di più o di meno di un altro non conta, c’è sempre chi guadagna più di noi, e dunque il principio di equità di Escapologia Fiscale è valido per tutti.
Il punto di maggiore iniquità.
Facciamo un esempio per capire meglio:
Mettiamo il caso che esistano due imprenditori, li chiamiamo Mario e Giovanni per comodità. Mario e Giovanni hanno due business diversi che generano redditi diversi, il primo ha un’azienda molto strutturata che gli genera un reddito netto di 15.000€ al mese, il secondo, più giovane e con un’attività meno remunerativa, guadagna 5.000€ netti al mese. Sono comunque entrambi benestanti e si godono la vita. Ma vediamo cosa accade quando vanno dal benzinaio a fare carburante:
- Mario guadagna 15.000€/mese, acquista 100lt di benzina: paga 150€ di carburante (di cui 75€ di imposte (IVA+ACCISE))
- Giovanni guadagna 5.000€/mese, acquista 100lt di benzina: paga 150€ di carburante (di cui 75€ di imposte (IVA+ACCISE))
Nel momento in cui Mario e Giovanni, che hanno redditi così diversi, pagano la stessa quantità di imposte, siamo sicuri che venga rispettato il principio di progressività rispetto alla propria capacità contributiva, così come previsto dalla costituzione?
Ragioniamo in termini percentuali:
- Mario 75€/15.000 % = 0,5%
- Giovanni 75€/5.000 % = 1,5%
Giovanni, che ha un reddito di 1/3 rispetto a Mario, paga percentualmente il triplo delle imposte pagate da Giovanni!
Cosa che non rispetta il principio di progressività, ma quello di regressività.
Lascio fare a voi i conti su pane, pasta, energia elettrica, gas e via dicendo. Per quanto i redditi siano diversi, tutti gli uomini vengono creati uguali, con esigenze di base simili e pertanto ci sono cose che anche a disparità di ricchezza vengono più o meno consumate allo stesso modo.
Conclusioni
Il sistema fiscale italiano è pieno di queste incongruenze che portano a pagare tasse non dovute e non rispettare in tantissimi casi questi 2 principi cardine dalla costituzione, per questo è importante conoscere Escapologia Fiscale. Non hai ancora acquistato il mio corso? Non esitare ulteriormente, c'è un 30% delle tue imposte che merita di essere risparmiato applicando i 59 Segreti dell'Escapologia Fiscale che trovi a questo link... Clicca QUI e scarica il mio corso
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